martedì 6 novembre 2012

DVD MONDOAZZURRO

Finalmente è disponibile il dvd del documentario 
"Mondoazzurro - storie di tifosi del Napoli in Europa".


Cosa significa sentirsi napoletano all'estero?
Come si vive il calcio e la napoletanità lontano da Napoli?

La straordinaria stagione del Napoli 2011/12 vissuta insieme ai tanti tifosi napoletani che vivono in Europa. Dall'amichevole estiva contro il Barcellona alle trasferte con il Napoli club "Paris San Gennar", passando per l'avventura in Champions League fino alla vittoria della Coppa Italia contro gli storici rivali della Juventus, un anno di passione e di vittorie raccontato dalla voce dei protagonisti: i tifosi.

Contenuti extra:
sottotitoli in italiano, inglese e spagnolo
galleria fotografica con le immagini più significative della stagione

                                                           trailer del documentario

per maggiori informazioni mrossano76@gmail.com


lunedì 23 luglio 2012

Proiezione premontaggio


Dopo la proiezione a Parigi il documentario "Mondo Azzurro" sbarca a Barcellona. Mercoledì 1 agosto si terrà la proiezione del premontaggio presso il "Blau cucina e caffè" alle ore 20.00 a soli dieci giorni dall'inizio della nuova stagione che vedrà il Napoli impegnato a Pechino contro gli eterni rivali della Juventus per la Supercoppa italiana.
Il documentario descrive la stagione calcistica del Napoli dal Trofeo Gamper contro il Barcellona fino alla finale di Coppa Italia vinta contro la Juventus. La cavalcata del Napoli è rivissuta attraverso le emozioni, le parole, le esultanze e le storie dei protagonisti: i tifosi.

       Trailer del documentario

lunedì 21 maggio 2012

Finale Coppa Italia...a Barcellona


È arrivato il primo trofeo dell'era De Laurentiis. Nel 2004 il Napoli era in serie C, una società che non esisteva e una città depressa che si vergognava di se stessa. Oggi nel 2012 entrambe tornano a risplendere e a vincere. Ed è la vittoria più bella, quella contro i rivali storici della Juventus vincitrice del titolo nazionale e unica squadra imbattuta nella stagione. Il Napoli arriva all'appuntamento travolto dalle polemiche sul futuro di Lavezzi che con molta probabilità lascerà la squadra dopo la finale. Ma l'ambiente è carico. Tutti aspettavamo questa partita da anni. L'ultima finale di Coppa Italia la giocammo a Vicenza con Montefusco in panchina e perdemmo. L'ultimo trofeo vinto invece risale al 1991 e si tratta della Supercoppa italiana giocata al San Paolo proprio contro la Juventus. Finì 5 a 1. Altri tempi c'era ancora D10S e il Napoli era la squadra favorita.
La finale la seguo e la vivo a Barcellona, lì dove è nato il progetto Mondo Azzurro lo scorso agosto prima della partita Barcellona Napoli. Insieme a Matteo e Diego abbiamo pensato a un bar abbastanza grande e comodo da accoglierci in tanti e soprattutto che mandasse in onda la finale dato che la Rai oscura le partite all'estero. La scelta è caduta sullo Sport Bar un pub che si trova sulle Ramblas vicino a Canaletas, la fontana cittadina punto di ritrovo dei tifosi del Barcellona per festeggiare le vittorie della squadra blaugrana. E poi è un bar che porta fortuna qui abbiamo visto la partita contro lo Steaua di due anni fa e la sfida di coppa contro l'Inter.
Arrivo alle 19.30 e non c'è ancora nessuno. Prendo posto e nell'attesa ordino una birra. Ci sono due turisti inglesi che mi chiedono che partita è in programma. Gli rispondo che è prevista la finale Napoli Juventus. Uno di loro mi dice, con un forte accento inglese, - forza Napoli, cheers! -.
La prima ad arrivare è Daniela, ed è lì un po' per caso perchè aveva appuntamento con altri amici in una pizzeria napoletana non tanto lontana dallo Sport Bar, ma troppo piccola per le numerose persone interessate a vedere la partita. Mentre chiacchieriamo la sala, con un grande mega schermo e altri 5 televisori collegati sulla partita, si riempie. Arrivano tutti gli amici incontrati quest'anno durante le partite. Matteo e Valentina, Emanuele, Sergio, Massimo, Emanuele, Franco, Antonello, Maurizio, Ivano e Diego ancora alla ricerca di un bar dopo aver dovuto lasciare il Blau. Alla fine conto circa una cinquantina di tifosi del Napoli e qualche juventino che cerca di mimetizzarsi. Partono i primi cori a sostegno della squadra e ovviamente non può mancare il "chi non salta è juventino". Tutta la sala rimbomba. C'è un clima di attesa e di tensione, ma anche di gioia e di sensazioni positive. Matteo ripropone il rito scaramantico fatto prima della gara di andata contro il Chelsea vinta per 3 a 1. Dallo zaino prende una coperta e la apre. Al suo interno ci sono due corni portafortuna. Li bacia e richiude in fretta la coperta. Siamo pronti per il calcio di inizio.
Il Napoli parte fortissimo ed è subito Zuniga ad avere una clamorosa occasione che purtroppo sciupa. Ma l'azione ci da coraggio e continuiamo tutti a cantare e a incitare il Napoli come se stessimo anche noi sugli spalti dell'Olimpico insieme alle migliaia di tifosi napoletani giunti fino a Roma da ogni parte di Italia e del mondo. Il primo tempo si conclude sul risultato di 0 a 0. È una gara combattuta e difficile, ma ce la possiamo fare.
Nel secondo tempo non c'è storia. Il Napoli continua ad attaccare e a dominare in mezzo al campo e finalmente passa in vantaggio. Lavezzi si procura un rigore atterrato in area di rigore da Storari. Sul dischetto si presenta Cavani. Matteo, intanto, prende la coperta e tocca i corni insieme a Diego e Ivano. Il Matador prende la rincorsa e mette in rete! Nel bar esplode la gioia, la tensione e la rabbia di questi ultimi mesi (nella foto di Matteo Manfredi). Parte nuovamente il coro contro la Juventus: chi non salta è juventino! Nessuno ha dimenticato gli insulti razzisti, le violenze e "o surdato nnammurato cantato a Torino dopo la partita di campionato dai tifosi juventini. Diego ha portato anche dei piccoli petardi di quelli che si usano spesso a Barcellona e, soprattutto, a Valencia durante le feste popolari e sportive.
Sappiamo che possiamo farcela. La Juventus prova a riequilibrare la partita, ma un grande De Sanctis salva in un paio di occasioni il risultato. Per la Juve entra anche Quagliarella e tutto il bar lo sommerge di fischi. La partita si avvia verso la conclusione e viene sostituito Lavezzi. Il Pocho sul campo viene abbracciato da tutti i compagni e parte il coro "olè, olè, olè, olè Pocho, Pocho". Anche se un po' ci sentiamo traditi non possiamo che ringraziare il giocatore argentino per gli anni passati con la maglia azzurra. Entra Pandev, un altro grandissimo giocatore forse anche lui all'ultima partita con il Napoli. Gli azzurri raddoppiano. È Hamsik a metterla dentro dopo una grande azione di contropiede. Lo Sport Bar è una bolgia, cori, balli, botti...innamorato di te e mai ti lascerò, alè, alè aooo...tutta la sala canta. Quagliarella trova anche il tempo di farsi espellere e giù fischi all'ex giocatore del Napoli. La partita finisce! E ora si che possiamo cantare il nostro inno che hanno cercato di scipparci. Tutto l'Olimpico lo canta con orgoglio e anche noi. Oje vita, oje vita mia! C'è la premiazione. Sfilano i giocatori del Napoli e per ultimo il capitano, Paolo Cannavaro, dopo Juliano nel '76 un altro napoletano ad alzare un trofeo con la squadra della propria città. Campioni! La coppa è nostra!
Ci riversiamo per strada sulla Rambla a cantare e ci dirigiamo verso la pizzeria dove ci sono altri tifosi napoletani. - È il primo trofeo che vivo - commenta Maurizio -. - Ero troppo piccolo e non ricordo niente di quei tempi -. Interviene Antonello - e ora tutti a Pechino, a Beijing! -. Sono tutti contenti e senza voce. Matteo mentre cammina sulla Rambla dichiara - voglio dedicare questa vittoria a tutta la gente del sud che si vende alla Juventus che vuole sentirsi migliore semplicemente tifando per una squadra del nord. Ma lo capite che il nord è un'idea? Dovete tenere alla vostra terra. Siamo napoletani, siamo del sud. Siamo contenti di avere vinto e siamo orgogliosi della nostra squadra. Non ci "mettiamo vergogna" di parlare con l'accento napoletano, non ci vergognamo a indossare i colori azzurri perchè sono la nostra squadra, sono la nostra città. Forza Napoli. Sempre!
Mondo Azzurro termina qui con il primo trofeo dopo tanti anni, ma la storia continua...a Pechino!

lunedì 14 maggio 2012


L'ultima giornata di campionato vede il Napoli impegnato in casa contro l'ostico Siena già incontrato tre volte durante la stagione tra Coppa Italia e campionato. La chiusura del campionato di Mondo Azzurro finisce dove era iniziata a settembre, a Parigi insieme al Napoli Club Paris San Gennar. L'appuntamento è come sempre al Bambolina Caffè, il bar gestito dal torinista Andrea che ormai è diventato anche un pò napoletano. Arrivo con un pò di anticipo per prendere posto e fuori al Bambolina incontro Sabatino, uno dei fondatori del club, insieme a Flavio, Luigi e altri iscritti. Ovviamente la prima domanda che faccio è come sia andata, secondo la loro opinione, la stagione del Napoli. Sabatino è contento e afferma che è stata positiva, 4 o 5 posto in campionato, ottavi di Champions, finale di Coppa Italia insomma non ci si può lamentare. Anche Flavio pensa che sia stata un campionato positivo anche se una nota stonata c'è stata. Secondo lui la dirigenza, e nello specifico il direttore sportivo Bigon, avrebbero potuto fare molto di più in campagna acquisti. Non si riferisce ai soldi spesi, ma piuttosto ai giocatori acquistati che non si sono dimostrati all'altezza della situazione costringendo Mazzarri a spremere i titolari. Conclude il discorso affermando che la stagione è stata positiva e si chiude così come iniziata: col sorriso. C'è anche Donatella, altra fondatrice del club. Ci crede, nella vittoria e nella possibile qualificazione in Champions. Anche Luigi è ottimista, ma spera che il Catania ci faccia un bel regalo! È la speranza di tutti.
Entro nel Bambolina e Luca, il terzo fondatore del Paris San Gennar, è all'entrata controllando la lista delle prenotazioni. Ormai il bar è diventato punto di incontro dei napoletani residenti a Parigi e anche dei turisti che non vogliono perdersi la partita della loro squadra del cuore. Proprio in quel momento arrivano due famiglie di turisti con i bambini. Luca avvisa che c'è solo posto in piedi e un paio di sedie per i bambini. Le famiglie decidono di rimanere, è troppo forte il richiamo del Napoli!
Arriva anche Angelo con il quale non ci vedevamo dalla trasferta di Champions a Londra. Chiedo anche a lui un bilancio della stagione. Mi risponde - dipende dalla "ciorta" di questa sera, e comunque è stato un campionato positivo anche se con alti e bassi. È da considerare di messa a punto per l'anno prossimo - afferma.
La partita sta per cominciare e Luca grida con il suo vocione imitando i capi ultrà della curva - forza ragazzi, tutti a cantare, questo bar non è un pic-nic, forza!!!! Cominciano i primi cori e Donatella fa apparire magicamente un corno portafortuna che tutti toccano. E sembra davvero portare bene perchè dopo pochi minuti dall'inizio il Napoli passa in vantaggio con Dossena, forse una delle più grandi delusioni della seconda parte del campionato. La partita sembra in discesa e l'attenzione è tutta sulle partite di Catania e Roma. Ma inaspettatamente il Siena, dell'allenatore napoletano Sannino, pareggia grazie a un errore di De Sanctis. Dopo pochi minuti arriva la notizia del vantaggio dell'Udinese a Catania. È ancora il napoletano Di Natale a portare avanti i friulani e a punire indirettamente la squadra della sua città. Al Bambolina il clima si fa pesante. Luca non si ferma un attimo e canta con maggior vigore e tutti lo seguono. Sembra devvero di stare in curva. È uno spettacolo. Chi non lo conosce, come i turisti presenti, lo guardano tra lo stupito e l'ammirato. Dopo pochi minuti il Napoli passa in vantaggio. È ancora Dossena incredibilmente a metterla dentro regalandosi una bella doppietta in quella che potrebbe essere l'ultima sua apparizione al San Paolo. Così come potrebbe essere l'ultima partita di Lavezzi che viene fischiato a ogni tocco di palla. Alla fine del primo tempo le inquadrature sono tutte per la fidanzata del Pocho che abbandona la tribuna tra i fischi del pubblico.
Tra il primo e il secondo tempo non si fa altro che parlare della situazione di Lavezzi. Molti dicono che se vuole andare via che vada. Altri sono dispiaciuti e non capiscono i modi. Ma nessuno accetta i fischi soprattutto perchè domenica prossima ci sarà la partita più importante della stagione, quella che può valere un trofeo dopo molti anni, la finale di coppa contro l'odiata Juventus. Rientriamo per il secondo tempo e il Napoli sembra soffrire. Un grande De Sanctis salva il risultato in più di un'occasione. Ma ormai nessuno crede più alla Champions soprattutto dopo il pareggio e il gol della vittoria da parte della Lazio. La partita finisce con Lavezzi fischiatissimo. Non passa un minuto dal triplice fischio che Luca fa partire l'ennesimo coro: chi non salta è juventino! Mi dice che è una partita quella di domenica importantissima, possiamo finalmente vincere qualcosa e proprio per questo non capisce i fischi a Lavezzi. Con una finale alle porte perchè fischiare un giocatore che ancora indossa la maglia? A Luca non interessa che Lavezzi rimanga, è normale se ha voglia di cambiare squadra e guadagnare di più. L'hanno fatto anche Zidane e Kakà ricorda. Perchè non dovrebbe farlo anche Lavezzi? L'importante è che la società trovi un sostituto adeguato e che rinforzi la squadra. Solo così si può crescere. Ciò che importa è solo il Napoli e così si va contro la squadra. Come si fa a dargli torto?
Il campionato 2011/2012 termina qui. La stagione ancora no e può darci ancora un'enorme soddisfazione: quella di vincere dopo tanti anni un trofeo. A 25 anni dalla vittoria del primo scudetto. La storia continua...

giovedì 15 marzo 2012

trasferta a Londra


E si interrompe così il sogno, nel modo peggiore e forse anche inaspettato. Il salvataggio sulla linea a Napoli sul tiro di Maggio è risultato decisivo. Il Chelsea, con Roberto Di Matteo in panchina, capovolge il risultato e passa ai supplementari. È una sconfitta che lascia l'amaro in bocca anche perchè la partita è stata combattuta e poteva finire in modo diverso.
Questa volta la trasferta nella "perfida Albione" inizia a Parigi. Ho appuntamento con Luca e Donatella, due dei fondatori del club Napoli "Paris San Gennar" alla stazione dei treni Gare du Nord per prendere il treno che ci porta direttamente nel centro di Londra in poco più di due ore. La tensione è altissima. Quando ci incontriamo Luca è abbastanza preoccupato invece Donatella sembra più carica. Ma è solo la vigilia della partitissima. Prendiamo posto e dopo pochi minuti il treno parte. Durante il viaggio ovviamente parliamo del Napoli, della partita e delle altre trasferte in terra inglese che già hanno fatto a Liverpool e a Manchester. Ma questa di Londra vale doppio. Sarebbe uno smacco nei confronti del magnate russo Abramovich e di tutti i suoi milioni. Donatella afferma convinta che il suo più grosso rimpianto è di non aver seguito nessuna partita di Champions al San Paolo. L'atmosfera che si respira a Napoli non si trova da nessuna altra parte tanto meno in uno stadio inglese, racconta. Il problema per loro che vivono e risiedono a Parigi, come tanti altri napoletani all'estero è la difficoltà, anzi l'impossibilità di comprare in modo facile e veloce un biglietto della partita. I tifosi all'estero sono discriminati sia dalla società del Napoli che non pensa a una quota, anche minima, da distribuire ai propri sostenitori "stranieri", sia dalla società e dalla città in cui risiedono. Infatti il Chelsea, ma era già successo per altre trasferte, ha vietato l'ingresso ai napoletani in tutti gli altri settori se non in quello ospite.
Certo, dovrebbe essere cambiato il sistema, è giusto che i gruppi di vecchia data siano facilitati nell'acquisto dei biglietti, afferma Luca, ma non in questo modo. Perchè non fare delle membership come fanno la maggior parte delle squadre, soprattutto le inglesi, per fare in modo che si crei una relazione tifoso società lasciando fuori la procura?
Il viaggio continua e passiamo sotto il canale della Manica. 20 minuti nella galleria sotto il mare che collega la Francia all'Inghilterra. Siamo in terra inglese. Stamford Bridge falling down falling down, Stamford Bridge falling down, cantiamo.
Arrivati a Londra alla stazione di San Pancras prendiamo la metro e ci salutiamo momentaneamente. Luca e Donatella vanno dall'amica che li ospita a lasciare le borse mentre io mi dirigo a Piccadilly Circus per fare delle riprese e poi assistere alla presentazione del libro di Enrico Varriale, 8 1/2, che si tiene presso la libreria italiana a pochi passi da Leicester Square. Incontro tantissimi napoletani, ma nessuno indossa sciarpa o maglia del Napoli. Si sono attenuti alla regola imposta dalla società inglese di non mostrare i propri vessilli. Intervisto alcuni ragazzi per strada. Vengono da tutte le parti, da Napoli, dalla provincia, ma anche da altre città italiane come Torino o Milano. Tutti insieme a tifare Napoli.
In libreria, lo spazio è piccolo ed è pieno. Non riesco a scendere le scale che portano alla sala dell'incontro, ma ascolto l'intervento di Varriale e le domande che gli vengono poste. Anche qui si parla della questione biglietti, ma il navigato giornalista glissa e preferisce parlare della partita e delle sensazioni. Racconta che uno dei momenti più belli è stato ascoltare tutto lo stadio San Paolo cantare l'inno della Champions durante la partita con il Villarreal. In nessuna parte l'ha mai sentito e vissuto. Alla fine dell'incontro a cui hanno partecipato anche gli iscritti del Napoli Fans Club London intervisto Marco La Nave, fondatore del club. Mi dice che ha fondato il club dai tempi della C e che contano con centinaio di iscritti. C'è anche il cabarettista Biagio Cipolletta che interviene dicendo di essere l'autore del mitico striscione di Manchester: Are you Italian? No Napulitan!
Finita la presentazione mi reco un'altra volta a Piccadilly Circus sotto la statua di Cupido e aspetto Luca e Donatella per un veloce saluto. Sul tragitto incontro anche i tifosi del Napoli Club Genova che avevo visto a Barcellona. È bello rivedersi anche a Londra.
La mattina del 14 l'appuntamento è, tanto per cambiare, a Piccadilly sotto la statua che, alla luce del giorno, sembra stia calciando un pallone. Alle 13.00 è prevista la riunione con i gruppi di Madrid, Londra e Parigi e si aggiungono anche due amici che vengono da Barcellona: Diego e Ivano. Andrea Coppola, fondatore del Club Napoli Madrid intitolato a Gianluca Grava e Luca si scambiano le sciarpe e si abbracciano. In pochi attimi tutta la zona si riempie di napoletani e di giornalisti e televisioni italiane. Luca e Andrea devono più volte srotolare i loro striscioni per le foto di rito. Il clima è di allegria, ma anche un pò di tensione. Incontro gli amici Antonio Petrazzuolo di Napoli Magazine e il grande Carlo Alvino. È diventato un rito quello di incontrarci prima delle partite!
Dopo qualche coro e l'acquisto della sciarpa della partita decidiamo di andare a mangiare e poi dirigerci verso lo stadio. Io ho appuntamento vicino allo stadio con Enrico ed Elena due cari amici che sono venuti da Napoli. Dobbiamo cercare un ristorante o un pub dove vedere la partita perchè non siamo riusciti a recuperare i biglietti per non cadere nella morsa del bagarinaggio. C'è gente che vende i biglietti per 400-500 euro e non abbiamo intenzione di regalare soldi a queste persone.
Allo Stamford Bridge arrivo con Ubro, un simpatico 45enne che si è unito al gruppo del Paris San Gennar. Da Parigi ci sono anche Angelo e Yoan, un parigino di origini italiane tifosissimo del Napoli. Incontro Enrico ed Elena e dopo un giro intorno allo stadio, che è nascosto da diversi palazzi e alberghi, decidiamo di andare a vedere la partita al centro per due motivi: tutti i pub intorno allo stadio sono riservati agli inglesi e interdetti ai tifosi ospiti e poi a Piccadilly siamo a pochi passi da Trafalgar Square la piazza dove si dovrebbe festeggiare l'eventuale vittoria. Torniamo in metro.
Alle 18.30 passiamo davanti all'enorme negozio di M&M che si trova vicino al pub dove ci aspettano Carlo, altro ex paris sangennarino, e altri ragazzi di Napoli. Abbiamo al primo piano una zona tutta per noi con tavoli e divanetti. Il tempo di ordinare delle birre e inizia la partita. E inizia male perchè la televisione inglese ci priva della soddisfazione di cantare "The Champions" mandando in onda la pubblicità.
Il resto ormai lo conosciamo. La partita è stata combattuta, ma come hanno detto in molti il salvataggio sulla linea nella partita di andata è stato fatale. Il cammino da campioni si interrompe a Londra, il sogno finisce qui, ma da Londra inizia anche la storia. Quella di una squadra che ha regalato sogni ed emozioni e che può ancora conquistare traguardi importanti: la finale di Coppa Italia e un piazzamento per la prossima Champions. Ora è il momento di scrivere la Storia.

mercoledì 22 febbraio 2012

Napoli Chelsea a Barcellona

Torna la Champions League per l'appuntamento più importante dell'anno: la partita di andata degli ottavi di finale tra Napoli e Chelsea nella splendida cornice dello stadio San Paolo. Ritorna pure Mondo Azzurro ancora una volta a Barcellona, ma con un nuovo club di tifosi nati in terra spagnola: il Club Napoli Spagna fondato da pochi mesi da Chiara Vanacore, già cofondatrice del Napoli Fans Club @Barcelona. L'appuntamento è alle 19.30 al "Ricomincio da tre", un locale a due passi dalla Sagrada Familia, sede del neonato club. Non c'è ancora nessuno. Un paio di tavoli sono occupati da clienti spagnoli, ma nell'aria già si sente il profumo di Champions. Tutti e tre gli schermi del locale sono sintonizzati su Sky e ovunque mi giri c'è un segno di Napoli e di napoletanità. Sulla porta di ingresso c'è un adesivo del Napoli, sulle pareti foto della città, sulla parete dietro il bancone una sciarpa del Napoli e sul muro i gagliardetti della squadra inviati dall'associazione napoli club. Chiara arriva dopo poco con una lunga sciarpa. Del Napoli ovviamente. C'è tensione e tanta attesa. Da quanti anni l'aspetti questa partita, le chiedo. Mi guarda e risponde, da 28 anni! Era una vita che aspettavamo un'occasione di questo tipo. E i catalani non lo capiscono ci guardano come degli strani animali allo zoo. Ma non importa, siamo lì per fare la storia.
Verso le 20.00 arrivano Matteo e Valentina. Prendiamo posto e Matteo, con orgoglio, mostra il "bottino di guerra" ottenuto durante la trasferta di dicembre a Villarreal. È una spilla della squadra spagnola che un tifoso, dopo la partita, ammettendo la superiorità del Napoli, gli aveva regalato. Ma hanno anche altre sorprese: dallo zaino Matteo prende una coperta del Napoli e lentamente la apre mostrandoci il suo contenuto. Sono due corni made in Napoli! Richiude la coperta e dice "la fortuna va nascosta". Intanto arriva una bella pizza e soprattutto un piatto di salsiccia e friarielli. Ci sentiamo come in casa!
Il locale lentamente si riempie, la tensione è nell'aria. Le immagini di Sky mostrano un San Paolo pieno e in festa. Le squadre entrano in campo. Parte la musica e il San Paolo si sente che è una bolgia. The Champions!!!! La partita inizia ed è subito il Napoli ad avere il pallino del gioco. Attacca e crea tante occasioni che solo uno strepitoso Cech riesce impedisce che si trasformino in gol. Ma, come spesso succede nel calcio, è il Chelsea a passare, immeritatamente, in vantaggio. Cross dalla destra Cannavaro tenta l'anticipo, ma la palla svirgolata finisce sui piedi di Mata che mette a segno. È lo 0 a 1. Ma il Napoli reagisce, cresce sempre di più e trova il pareggio con un magnifico destro da fuori area di Lavezzi. Il "Ricomincio da tre" esplode. Passano pochi minuti e c'è il gol del 2 a 1. È il Matador Cavani a mettere a segno a fine primo tempo e a tramortire il Chelsea. Finisce la prima parte della partita. Siamo tutti contenti e il gol dello svantaggio non ce lo ricordiamo più. Incontro Fabio che mi propone di andare a vedere se al pub Michael Collins, storico bar irlandese della città di Barcellona, ci sono dei tifosi del Chelsea. Andiamo in quattro e in 5 minuti varchiamo la porta del bar. Ci aspettavamo più tifosi inglese e quando Fabio con il suo accento di Miami, dove ha vissuto per tanti anni, chiede alla cameriera se ci sono inglesi lei risponde seccata che quello è un pub irlandese e ci sono tutti! Troviamo un piccolo gruppo di inglesi di cui uno solo è tifoso del Chelsea, gli altri suoi amici sono dei Reds di Liverpool e questa sera tifano Napoli. Fabio gli chiede cosa pensa del fortunoso gol del Chelsea e della partita. Il ragazzo risponde che è stato un bel gol e che non è preoccupato perchè vinceranno 2 a 3. Ci salutiamo e torniamo al "Ricomincio da tre" in tempo per la seconda frazione di gioco.
Nel secondo tempo la partita non cambia. È il Napoli a creare occasioni e mole di gioco e meritatamente Lavezzi dopo una caparbia azione di Cavani mette a segno il gol del 3 a 1. È una gioia immensa. Ci sentiamo tutti come se stessimo al San Paolo. E rischiamo anche di fare il quarto con Maggio il cui tiro viene respinto sulla linea. Gli ultimi secondi e poi triplice fischio. Il Napoli ha vinto e ci accodiamo all'inno napoletano che tutto lo stadio canta "oje vita oje vita mia". La madre di Chiara ci offre il sanguinaccio di Carnevale per festeggiare questa strepitosa vittoria. Abbiamo fatto un bello scherzo di carnevale al Chelsea afferma Matteo. Poi ci prepariamo ad andare via, ma prima ci sono i saluti. Chiara, con il ciuccio sempre al suo fianco, manda un saluto particolare ad Antonio Petrazzuolo che l'ha aiutata e sostenuta sempre e in questa nuova avventura del Club Napoli Spagna. E poi invia un saluto a tutti gli altri Napoli Club in Spagna e nel mondo. E un appello: anche se siamo in posti diversi e abbiamo nomi differenti siamo tutti della stessa famiglia del Napoli. Forza Napoli!
E il sogno continua...

giovedì 8 dicembre 2011

La storia siamo noi e il sogno continua



7 dicembre 2011 il Napoli nella storia. Da cenerentola a principessa, da perdente sicura alla qualificazione con le migliori 16 squadre di Europa. E noi eravamo lì e abbiamo vissuto la giornata fino alla vittoria. Dopo diversi giorni di organizzazione, email, messaggi e telefonate alla fine in 19 siamo partiti con l'autobus. Appuntamento alle 12.30 al Bar Blau da Diego per un brindisi propiziatorio e poi in viaggio verso Castellón e da lì per Vila-Real. Arrivano tutti alla spicciolata. Nel bar ci sono già Diego e poi Gino, che viene da Torino, e Maurizio da Napoli che indossa una felpa con su scritto "Vecchia Guardia". È dal '79 che va in trasferta, ci tiene a precisare. Arrivano Matteo, Ivano, Mauro e poi altri ragazzi che vivono a Barcellona, ma anche direttamente da Napoli. È un bel gruppo. Altri amici invece hanno organizzato delle macchine, ma l'appuntamento per tutti è al "Madrigal".
Arrivati al bus troviamo l'autista, spagnolo doc, preoccupato di dover trasportare dei "facinorosi" tifosi napoletani. Cerchiamo di tranquillizarlo, ma non sembra fidarsi: "no alcool, no comer, nada de nada".  C'è anche Francesco che si è aggiunto all'ultimo momento.
Ci mettiamo in viaggio non senza prima aver esposto nella parte posteriore del bus la bandiera duosiciliana. Per farci sentire a casa la colonna sonora scelta per questo inizio viaggio è una compilation degli "Squallor". Tutti cantiamo quella che Matteo definisce "la nostra My Way"..."o tiemp se ne va"...
Il viaggio sembra durare un'infinità. L'autista incredibilmente è fisso sui 100, ben al di sotto del limite di velocità, e in modo burbero risponde a qualsiasi domanda gli venga fatta. È una lotta per cercare di ricaricare i telefoni! Decidiamo di non fare soste perchè Diego deve ritirare i biglietti a Castellón entro le 18 massimo e a questa velocità è preoccupato di non farcela. Tra cori e una leggera tensione mista a ottimismo arriviamo a Castellón.
L'appuntamento per i biglietti è all'entrata dell'albergo dove alloggia il Napoli. Aspettiamo e intanto si crea un pò di fermento. Due guardie del corpo italiane fanno spazio perchè sta per arrivare il presidente. De Laurentis scende dal mini bus e si dirige all'entrata accolto dai cori dei tifosi. Si ferma a fare delle foto e ad autografare la maglietta di un ragazzo. Ha la solita espressione sorniona e sicura di sè. L'ottimismo cresce! Recuperati i biglietti torniamo all'autobus e ci dirigiamo verso lo stadio. L'autista sbaglia strada un paio di volte e viene sommerso dai fischi e da qualche battuta che forse capisce e forse no. Ma alla fine arriviamo. Il tempo di scendere dall'autobus e ognuno corre verso il proprio settore o a recuperare i biglietti ai botteghini o da amici. Mi ritrovo a parlare con Antonello che ha aperto da 8 mesi una pizzeria vicino il mercato di Santa Caterina. "La pizza è come si fa a Napoli". Mi racconta che viveva a Londra e si è trasferito da poco. Gli chiedo se a Londra conosce Mauro. "Mauro chi?" mi risponde. "Mauro, lo chiamate il Professore" gli dico. "Il Professore" Certo che lo conosco, vivevamo insieme".  Il mondo è piccolo e noi napoletani siamo ovunque.
Arrivo ai botteghini e incontro Silvano con il fratello Matias, Valerio, Luigi e un altro ragazzo che non conosco. Arrivano poi Alex e Luca che non vedevo da anni. Si è trasferito a Reus, un paese della Catalunya, e lì si è sposato ed è proprietario di un ristorante. Ricordo ancora quando era a Barcellona le linguine che preparava! Luigi mostra un cornetto portafortuna azzurro direttamente da San Gregorio Armeno. Ci salutiamo e vado a ritirare l'accredito stampa.
Sulla strada incrocio Carlo Alvino, ci salutiamo e abbracciamo. Ormai ci vediamo solo al Madrigal per le partite! In tribuna stampa conosco un paio di giornalisti del Villarreal che mi dicono che l'esito della partita è già scontato. Il Napoli vincerà e manderanno via il loro allenatore Garrido. Un giornalista più anziano mi dice che il migliore del Napoli è Gargano e che insieme a Borja Valero formerebbe una grandissima coppia. "Datelo a noi", gli rispondo, " insieme a Pepito Rossi". Si fa una risata e ci salutiamo. C'è anche Stefano Esposito per Napoli2000.com con il quale ci auguriamo una grande vittoria. Sono tanti i tifosi del Napoli nello stadio, non solo nel settore ospiti. Incredibile che sia stata considerata una partita a rischio. Il clima è tranquillo e tra tifosi avversari c'è molta simpatia.
Parte l'inno della Champions. Le squadre sono in campo e l'ultima strofa è cantata a squarciagola dai tifosi del Napoli: the Champion!!!! Si inizia. Dopo un primo tempo con il Napoli teso e bloccato il secondo tempo comincia con l'espulsione di Mazzarri per aver spinto un giocatore avversario. La partita si fa dura e nervosa. Ma è Inler a risolvere la situazione con un gran gol da fuori. Ormai è fatta. Lo sentiamo. I tifosi del Napoli incitano la squadra senza sosta e Hamsik raddoppia. Siamo nella storia, ce l'abbiamo fatta. Abbiamo superato il girono più difficile, quello della "morte". Le squadre di Manchester eliminate. Lo sceicco del City con tutti i milioni spesi deve accontentarsi della UEFA. E ora aspettiamo il sorteggio per sognare ancora.
Finita la partita scendo e dalle scale che affacciano sulla strada sento i cori dei tifosi del Napoli. Guardo giù e riprendo. Una marea di tifosi napoletani che urlano e cantano tutta la loro felicità. Mi chiamano dalla folla. Riconosco Alex, Luca e poi Silvano, Matias, Valerio e Luigi. È bellissimo. È un'emozione unica. Li raggiungo dopo essere stato in sala stampa. Ma mi annoio ad aspettare, preferisco riprendere la festa! Siamo tutti felici. C'è anche Ivan. Inizia il toto avversario. La maggior parte vorrebbe l'Apoel, ma alcuni mirano al bersaglio più grosso: il Real Madrid. Ricordiamo ancora la sconfitta contro la "quita del Buitre" nel 1988. Vogliamo la rivincita. Ma anche un Benfica non sarebbe male! Ivan dice che finalmente è felice perchè ha partecipato a una giornata storica. Siamo tutti d'accordo. Abbiamo fatto la storia e ora bisogna continuare.
Ritorno verso il bus e ritrovo il gruppone in un bar, "el rincón del Madrigal". Stanno mangiando patatas bravas, tortilla il tutto condito da una serie di birre. Ci sono anche alcuni tifosi del Villarreal che ci fanno i complimenti. Uno di loro regala a Matteo una spilletta con lo stemma del Villarreal. "Da oggi in poi come squadra spagnola tiferò il Villarreal" afferma Matteo, "sono proprio simpatici". Torniamo al bus e l'autista sembra essere meno burbero. Addirittura ci dice che da oggi anche lui è un pò napoletano. Ci mettiamo in viaggio e Luca comincia a cantare da solo, seguito da tutti gli altri, "o surdato 'nnammurato. Non poteva mancare.  Siamo felici e siamo consapevoli di essere tornati protagonisti. In Europa si parla del Napoli e dei tifosi del Napoli. La storia siamo noi e il sogno continua...